VIAREGGIO. Un fermo “no” all’ipotesi di un possibile taglio del 30% al contributo comunale per il Carnevale di Viareggio: è la posizione espressa dai carristi, ma anche dalla Fondazione Carnevale e da alcuni esponenti politici, nel corso della trasmissione andata in onda ieri sera sull’emittente pisana 50 Canale.

Il talk show, condotto dal giornalista Gabriele Altemura, ha avuto come ospiti i costruttori Alessandro Avanzini e Jacopo Allegrucci, vincitori rispettivamente della prima e della seconda categoria, il consigliere d’amministrazione della Fondazione Carnevale Enrico D’Alessandro e i consiglieri comunali Francesca Chiarini (Pd) e Alessandro Santini (Forza Italia).

Tra i vari temi si è parlato, naturalmente, dell’ipotesi che il Comune tagli già quest’anno il contributo di un milione e 400mila euro per il Carnevale e che, per la prossima edizione, i finanziamenti scendano sotto la soglia del milione di euro. Il Comune, infatti, è in gravi difficoltà economiche e le esigue risorse a disposizione potrebbero essere impiegate per far fronte all’emergenza abitativa.

“L’assessore al bilancio Lorenzo Bertoli pensa di ridurre il contributo del Comune al Carnevale? Allora vuol dire che non conosce nulla di questa manifestazione”, ha detto Santini, ex presidente della Fondazione Carnevale e ora coordinatore della squadra corsi. “Il Carnevale non è solamente lanciare dei coriandoli o mascherarsi: il Carnevale a Viareggio è una manifestazione culturale che, innanzitutto, funziona. E poi porta un indotto di 18 milioni di euro, che dà lavoro a tantissime persone e che porta dei benefici al commercio e al turismo viareggino. Pensare di finanziare il Carnevale con meno di un milione di euro vuol dire portare la manifestazione a chiudere”.

Anche i due carristi hanno manifestato la loro perplessita: “Pensare che pagando i costruttori per la realizzazione delle loro opere si tolgano delle risorse al sociale ci mette profondamente a disagio”, ha dichiarato Avanzini. Che, assieme ad Allegrucci, ha evidenziato un aspetto: “Tagliare i finanziamenti al Carnevale crea un problema sociale a sua volta: ci sarebbero meno fondi per costruire i carri, e quindi avremmo strutture più piccole e meno spettacolari. Anzi: dovrebbero essere tagliato il numero dei carri in concorso, e quindi si arriverebbe a una riduzione di posti di lavoro.

“Come si fa a pensare di ridurre i finanziamenti solo perché gli incassi sono andati particolarmente bene? Qui servono delle scelte politiche precise”.

Enrico D’Alessandro, dal canto suo, ha ammesso che “le dichiarazioni di Bertoli ci hanno sorpreso, perché tra Fondazione e amministrazione comunale si era creato un bel clima di collaborazione. Non credo che questo incrinerà i rapporti tra i due enti, ma è chiaro che diventa difficile organizzare un bel Carnevale con un contributo comunale inferiore al milione di euro”.

Francesca Chiarini, ex consigliera d’indirizzo a Palazzo delle Muse, prova a rasserenare gli animi: “Quest’anno il Carnevale ha fatto registrare oltre 5mila presenze negli alberghi, credo che l’amministrazione comunale sia consapevole della sua importanza. E comunque quella dei tagli è solo un’ipotesi: non fasciamoci la testa prima che sia rotta”.

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